Il clima d’odio che caratterizza tristemente questo periodo già pesante ce lo ricorderemo a lungo.
Aspettare che muoia qualcuno senza perdere tempo per insultare e trarre conclusioni senza sapere nulla è raccapricciante.
Associare automaticamente certe patologie (poi a detta dei giornalisti) senza appunto conoscere la situazione serve solo ad alzare muri sempre più alti.
E un altra triste occasione persa per stare zitti sarebbe stata quella della morte di David Sassoli. Non penso ci sia altro da aggiungere.
Qui c’è bisogno di confronto nel merito delle questioni senza banalizzare, senza facili conclusioni e senza sviare gli argomenti trattati, comunque uno la pensi.
Invece è un continuo susseguirsi di attacchi personali, prese di posizioni e rifiuti ideologici, schieramenti che non portano ovviamente da nessuna parte. Come sempre, soprattutto in questo paese o stai diqquà o stai dillà, ci deve quasi essere una identificazione a prescindere.
Questo è un nuovo sport, il nuovo sport nazionale.
E l’asticella dell’odio sale.