Ampi dibattiti sull’invio di aiuti militari o meno.
I sondaggi rivolti popolazione italiana nettamente a sfavore di tale scelta vedono una maggiore contrarietà a questa soluzione.
Ma il governo non ha mai avuto dubbi, in perfetta linea con le linee guida statunitensi.
Ora senza entrare nel merito dell’opinione specifica sul diritto alla difesa, sulle implicazioni politiche favorendo uno stato non alleato, etc… vorrei porre la questione in altri termini.
Vorrei affrontare la questione dal punto di vista del peso specifico che questa scelta comporta a favore dell’impossibilità di arrivare ad una possibile pace, accordo, trattativa, risoluzione.
Certo è che una interruzione del conflitto porrebbe fine ai decessi per tutte le parti, civili, militari, ucraini, russi.
Precisiamo che ad oggi 29/04/2022 i fondi non sono ancora stanziati, il congresso deve ancora approvare.
Nel momento in cui la portata degli aiuti (militari) raggiunge livelli incredibilmente elevati impegnando quindi economicamente uno stato a livelli altissimi, sarebbe possibile, auspicabile che quello stesso stato sia interessato a interrompere il conflitto a favore della “pace”?
Una spesa di portata elevatissima non rappresenta un “investimento” irreversibile verso una scelta già effettuata? Ancora più esplicitamente non Ti sembra che la decisione sia stata già presa?
Al di la di ogni ragionevole dubbio, ipotesi, ideologia, schieramento non Ti sembra che sarebbe impossibile arrivare ad un “accordo” strutturato, sofferto dovendo mandare a macero una tale portata di armamenti?
Sarebbe verosimile effettuare una bolla di reso per tali armamenti? Andarli a reperire, ripristinare rispedire?
Una tale portata di armamenti include già le spese di trasporto o è porto-assegnato? No perché per 20 miliardi di dollari di armi ci si aspetta un costo di spedizione non proprio modico, quindi chissà se questi conteggi ne tengono in considerazione.
Ovviamente vanno aggiunti gli armamenti inviati di recente.
E quindi non Ti sembra che abbiano già scelto come andrà a finire? E per finire si intendono le conseguenze estese per tutti gli stati economicamente coinvolti dalla recessione economica, diretta e indiretta, coinvolti dalla recessione alimentare diretta e indiretta, coinvolti da nuovi (continui) indebitamenti per l’ennesima guerra che poteva, doveva essere evitata da molti anni se solo si fosse attuata una politica di buon senso basata sul dialogo.
L’unica utopica alternativa sarebbe rappresentata dall’azione intimidatoria che questa scelta rappresenterebbe nell’ottica di spaventare la controparte e spingerlo ad un ripiegamento. Personalmente non sembra verosimile uno scenario di questo tipo e non sembra verosimile che possa essere questa la motivazione alla base.
Poi si potrebbero unire degli altri puntini per aiutare a comporre l’immagine.
“Dal 2014 gli Stati Uniti hanno impegnato oltre 7,3 miliardi di dollari in assistenza all’Ucraina, inclusa assistenza per la sicurezza e non. Inoltre, gli Stati Uniti hanno fornito tre garanzie sui prestiti sovrani per un totale di 3 miliardi di dollari”.https://www.state.gov/united-with-ukraine/ Direttamente dalla fonte più ufficiale che si possa immaginare, il dipartimento di stato USA. Dedicato a chi irride la “complessità” e ritiene che la guerra in Ucraina sia iniziata il 24 febbraio 2022.
Ora dimmi Tu se non Ti sorge qualche domanda. Qui siamo abituati a valutare le informazioni e porci domande cercando di dare delle risposte. La domanda (da 1 milione di dollari) è “HOW?”, “COME?” cioè COME E’ POSSIBILE untale investimento a favore di un paese NON Nato, NON Alleato, NON militarmente stabile. Ah già, sovranità nazionale. Ok.
Quindi se c’è un tale investimento di lungo corso secondo Te è possibile che si possa cercare (non dico trovare) ma cercare una soluzione senza distruzione totale dell’Europa come la conosciamo oggi? E a Te non viene il minimo dubbio che qualcuno possa aver sfavorito accordi che avrebbero evitato tali conseguenze?
In bocca al lupo a tutti e si salvi chi può.
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